lunedì 26 gennaio 2009

RICORDI DI UN AGENTE

New York, 2055
L'anziano Generale in pensione dei Servizi Segreti Americani William Dugan tirò un'altra boccata dal sigaro puzzolente che stava fumando, mentre la giovane recluta che aveva davanti lo guardava stupefatto.
"Non mi aspettavo che ti avrei sconvolto a tal punto, ragazzo" disse il generale con un sorriso divertito.
"B-Bè... ecco signore" balbettò la recluta Smith "E' che è incredibile persino per i servizi segreti. Cioè, voglio dire, sapevo che talvolta sapevamo cosa i nemici dell'America avrebbero colpito e che glielo avevamo permesso. Come a Pearl Harbour. Ma che abbiamo permesso ai nostri nemici roba di questo genere è...è... surreale".
"La storia del "Gabinetto del dottor Caligari" è surreale, ragazzo. Questo è un motivo di gioia. Almeno all'epoca, fra noi agenti, lo fu".
"Ma, signore, permettere una simile strage di innocenti, per un motivo tanto futile..."
"Non erano degni nemmeno di dirsi uomini, e non credere che il motivo fosse tanto futile. Eravamo arrivati al limite della sopportazione, simili indecenze erano intollerabili".
"Ma, signore..."
"Lascia perdere, ragazzo, non puoi capire. All'epoca non c'eri"... e a queste parole i ricordi del generale andarono indietro di 46 anni, a quando era un semplice colonnello, a quel giorno...



New York, 2009
Nel QG dell'FBI c'era grande agitazione. La gente correva di qua e di là, era scattato l'allarme rosso, nella sala di controllo missilistica il Colonnello Dugan parlava con il sottoufficiale Reese.
"Allora, la notizia è sicura?" Chiese il Colonnello.
"Affermativo, signore" rispose Reese " I terroristi musulmani hanno realmente intenzione di lanciare un missile terra-aria-terra ad alto potenziale distruttivo. Il loro bersaglio, però, rimane sconosciuto. Abbiamo la certezza, comunque, che il modello che useranno potrà facilmente essere eliminato dai missili della nostra contraerea".
"Almeno una buona notzia" disse Dugan " Bene: aspettate il mio ordine prima di lanciare i missili. E' importante comprendere qual'è il loro obiettivo prima di fermarli".
"Ricevuto,signore".


QG sotteraneo dei terroristi islamici, nello stesso momento
Il capocellula Alì, dall'alto della sua piattaforma, impartiva ordini ai suoi sottoposti. Davanti a lui la rampa di lancio di un enorme razzo così grande da essere capace di distruggere la Casa Bianca.
Sopra, l'enorme apertura verso l'esterno che avrebbe fatto decollare il missile.
"A che punto siete, Mohamed?" Chiese Alì.
"Solo pochi secondi signore" rispose Mohamed, che lavorava ad un computer " Ho quasi finito di impostare il bersaglio".
" Mi raccomando, cerchiamo di fare tutto con cura. E' , questa, una preziosa opportunità di distruggere una volta per tutte la principale fonte del male del mondo occidentale. Non devono esserci errori".
"Non ce ne saranno, signore. Abbiamo finito tutti i preparativi ormai. Attendiamo solo il vostro ordine".
" E dunque: FUOCO".

"Abbiamo individuato il missile, Colonnello Dugan"
"Bene. Siete già in grado di individuare il suo bersaglio?"
"Non ancora signore"
"Di quanto tempo avete bisogno?"
"Non molto. Contiamo di individuarlo in pochi minuti"
"Reese, avete già portato al sicuro il presidente e la sua famiglia, nel caso il bersaglio sia la Casa Bianca?"
"Affermativo signore. Il presidente e la sua famiglia sono al sicuro in un luogo segreto"
"Colonello Dugan, forse abbiamo individuato il bersaglio dei terroristi. Sembra che il missile sia diretto proprio alla Casa Bianca"
"Ne siete assolutamente certi?"
"No, signore. Per averne la certezza dobbiamo aspettare un minuto... e infatti adesso ha cambiato traiettoria. Si stà dirigendo verso il Pentagono"
"Maledizione. Vogliono finire quel che hanno cominciato l'undici settembre"
"Signore, il bersaglio non è il Pentagono. Il missile ha di nuovo cambiato rotta, si dirige verso New York"
"Colonnello, non so lei, ma io sono sul punto di perdere la calma" disse Reese.
"Anche io comincio ad agitarmi, Reese, ma non dobbiamo permettere che le nostre emozioni costino la vita a centinaia di civili"
"Colonnello, il missile non sorvola più il continente americano. Adesso si trova sull'oceano. Forse il bersaglio è una delle nostre basi sull'Atlantico"
"Continuate a monitorarne la rotta"
"Adesso sorvola l'Europa, forse è diretto in Italia"
"Che vogliano distruggere una delle nostre ambasciate?"
"Ne dubito, Reese. Se sono arrivati fin là significa che ciò che vogliono distruggere non ha a che fare con gli USA, ma con l'Italia. La cosa comunque non ci solleva dalla responsabilità di fermarli. Dobbiamo distruggere quel missile, o farà una strage di innocenti. Non importa se innocenti non americani. I missili della nostra contraerea stanno seguendo il tragitto di quell'aggeggio infernale?"
"Affermativo signore. Possono distruggerlo anche a questa distanza"
"Colonnello, il missile si stà allineando. Forse stà per colpire"
"Finalmente. Avete individuato il suo bersaglio"
"Giusto un secondo per avere la certezza assoluta. Indivi...dua...to... cioè, credo..."
"Che ti prende, soldato? Cos'è che vogliono distruggere?"
"Uh, signore, c-credo che vogliano... Cioè, è un pò... sorprendente,ma..."

"Capo Alì, il missile si stà dirigendo verso il bersaglio. Fra pochi minuti la missione sarà compiuta."
"Bene, Mohamed. Bene. Fra poco dunque il più indecente e maligno dei prodotti dell'occidente non esisterà più. Una cosa così sordida da non essere degna nemmeno di un kamikaze. Questo sarà un giorno di festa"

"Insomma, soldato, che ti prende?" tuonò Dugan " Si può sapere qual'è il bersaglio di quei maledetti?"
"E' la casa del grande fratello, signore"
"La-la...che?"
"Ha capito bene, signore: la casa del grande fratello"
"Ne siete certi?"
"Assolutamente"
"I terroristi islamici vogliono distruggere per sempre il grande fratello" disse Reese "Questa è bella. Bè, signore, attendiamo solo il suo ordine per distruggere il missile"
"C-Certo, Smith, certo. Allora, soldati, siete pronti?"
"Affermativo, signore"
"Bene, allora...ehm,allora"
"Qualcosa non va, Colonnello?"
Il colonnello Dugan riflettè un pò, poi disse: " Reese, parliamoci chiaro: quel posto è un enorme insulto al genere umano, se li lasciamo fare, non esisterà più, mai più un reality show appesterà
il mondo. Vuoi davvero fermarli?"
Calò il silenzio. Nel QG si trovarono tutti zitti a riflettere. Dopo alcuni secondi, Reese chiese: " Chi di voi intende fermare quel missile?" Nessuno rispose.

2055,
Smit continuava a guardare l'anziano soldato a bocca aperta con gli occhi sgranati: "Signore, avete permesso l'uccisione di tutte quelle persone"
"Non erano neanche una trentina, e comunque, se erano concorrenti del grande fratello, non erano persone"
"Ma che ne avete ricavato?"
"Ne abbiamo ricavato che da allora non si sono più fatti reality show. Ti pare poco?"
"E-E il presidente?"
"Al momento, noi, il presidente e i terroristi avevamo una identica visione delle cose".
"Capiterà anche a me di prendere decisioni simili?"
"Sì ragazzo, ma non ti proccupare, ti faciliteranno non di poco la vita".

mercoledì 14 gennaio 2009

post di prova