sabato 14 febbraio 2009

LA NOTTE IN CUI LA DISTRUZIONE FU QUASI CERTA
Una notte avvenne che la città si ritrovò davvero a un passo dalla distruzione. Se non fece quel passo, ciò lo deve solo alla sua buona stella.

Harvey un pò si sorprese per la facilità con cui tutti i preparativi erano giunti a termine.
Non che gli dispiacque, ma provò comunque una grande senso di meraviglia.
C'era riuscito. Finalmente avrebbe distrutto quella città. O meglio, l'avrebbe spezzata.
Perchè un serio cultore del doppio, quale lui si professava, non avrebbe mai distrutto l'intera città, ma soltanto metà di essa.
Soltanto metà.
Come metà di quel volto tanto amato, il volto di Apollo, era stato deturpato. Deturpato dal male che quella città aveva portato in grembo.
Harvey si sedette sulla poltrona situata davanti alla finestra del suo rifugio. Era mezzanotte.
La luce della luna era l'unica che illuminava quel posto, con sole due finestre e molto buio. Molta oscurità. I raggi lunari illuminavano metà del viso di Harvey, la metà che ricordava ciò che era un tempo, mentre l'altra metà del suo volto, che lo avevano spinto a intraprendere i primi passi nel modo del crimine, a fare le prime azioni di una lunga carriera da pericolo pubblico, era avvolta dal buio.
Entrambe esprimevano sorpresa, poichè quell'uno diviso che era la sua personalità era certo che l'impresa che aveva deciso di intraprendere sarebbe stata irta di ostacoli e difficoltosa, ma ora doveva constatare che era stato parecchio facile.
I ricordi andarono indietro nel tempo, a un mese prima, quando cominciò a ideare il piano nella sordida cella di quel manicomio; al giorno dopo, quando riuscì a evadere; e poi decise che si sarebbe messo subito al lavoro, e ,prevedendo dei preparativi lunghi e difficili, decise che avrebbe rimandato il gesto con cui abitualmente decideva la sorte dei suoi avversari fino a quando avrebbe potuto.
La prima cosa da fare era procurarsi abbastanza tritolo per far saltare metà della città, e impiegò due giorni per trovare il fornitore adatto. La ricerca non fu facilitata dal fatto che l'oscuro crociato che si era erto a difensore della città gli dava la caccia. Ma alla fine trovò il fornitore.
Era uno esperto e abituato alle inusuali richieste dei pittoreschi criminali di quella città.Gli procurò tutto il tritolo e tutti i dispositivi necessari per piazzarlo in due giorni. Due. Questo numero tornava sempre, e Harvey lo interpretò come un buon segno. Per il fornitore non attese tempo a deciderne la sorte: fu trovato morto il giorno dopo sul molo due del porto, con due proiettili in corpo: uno nel cervello e uno nel cuore. Poi sarebbe giunta la parte più difficile: piazzare le bombe in metà del territorio cittadino. Nasconderle. Difficile, anche perchè aveva deciso di fare tutto da solo e, per una volta, non affidarsi più a idioti tirapiedi.
Le fogne gli furono di grande aiuto, fu lì che mise la maggior parte delle bombe, sotto le basi dei palazzi; le mise nei sotteranei, nelle grondaie, sui tetti, nelle cisterne; mise nei parcheggi macchine con dentro bombe incendiarie. E fu così che metà della città si riempì di ordigni.

E fu incredibilmente facile.

Un pò lo si dovette alla fortuna: dopo di lui evasero anche E.Nygma e il pagliaccio del crimine , e non ci misero molto tempo a dare grattacapi alla polizia e all'oscuro crociato, che comunque avevano il loro bel daffare già con una loro vecchia, ombrelluta, ornitologica conoscienza, che era da poco diventata il nuovo boss incontrastato della malavita.

Ben presto Harvey avrebbe tolto loro questo bel daffare.
E sì, perchè non aveva scelto la metà a caso. La metà che aveva scelto di distruggere era la metà malvagia: la metà in cui c'era il quartiere malfamato, quella in cui c'era la più alta concentrazione di crimini, quella in cui erano situate le abitazioni dei boss. Avrebbe distrutto quella metà,la metà già malvagia. La città avrebbe assunto una fisionomia simile alla sua: da una parte il bene, dall'altra il male,... e entrambe le parti avrebbero portato segni che le distinguessero già ad una prima occhiata. Proprio come lui...

E ora mezza città era colma di ordigni. Sul bracciolo sinistro della poltrona c'era il telecomando. Bastava premere il pulsante e gli ordigni sarebbero esplosi.

Per una volta, per quell'unica volta, per la città sarebbe stata realmente la fine. Nessuno si era accorto di niente. Nessuno sapeva. Le bombe non erano state trovate da nessuno. Ed erano tutte perfettamente funzionanti.
Successo assicurato per una volta.

Ma Harvey doveva fare qualcosa prima di schiacciare il pulsante. Non erano cose che prendeva alla leggera.
Qualcosa che aveva rimandato troppo a lungo. Il gesto con cui decideva la sorte dei suoi avversari.

Appogiato sul bracciolo destro c'era il piccolo pezzo di argento che ormai, per Harvey, aveva preso il posto della sua coscienza.

Harvey lo prese. Lo lanciò.

La moneta volò davanti al suo volto spezzato, più in alto della sua testa. Cadde sul palmo della sua mano. La coprì con le dita. Harvey abbassò la testa.

Dalla moneta dipendeva il destino della città.

Tolse le dita e i raggi della luna illuminarono la parte senza sfregi , un volto sano. Testa. Era uscito testa.

Harvey la rimise nel taschino e distrusse il telecomando. La volontà della moneta era inappellabile. Mentre usciva per una passegiata notturna, si chiese quando avrebbe più riavuto possibilità simili. Non importa, si disse, dopotutto non importa, ci saranno altre occasioni.


5 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Grazie dei commenti ai miei post! Questa tua storia l'hai scritta dopo aver visto il film? O è il personaggio di Harvey che ti ha ispirato? A me rode che sia morto nel film...era un bel personaggio...

    RispondiElimina
  3. Il film (capolavoro) lo vidi a luglio e questa storia l'ho ideata 2 giorni prima averla scritta, ispirandomi proprio alla versione che i Nolan e Goyer hanno mostrato nel film.
    Ed è vero, era un grandissimo personaggio.

    RispondiElimina
  4. una storia che lascia il tempo a tappare gli spifferi tra i giochi d'incastro di tutti i giocattoli d'un'infanzia

    RispondiElimina
  5. Bella mi è piaciuta veramente tanto,ho seguito con lo sguardo il lancio della moneta.
    bravo

    RispondiElimina